Il progetto

Il progetto

Il progetto ‘Indigena’ nasce per rafforzare e consolidare le reti relazionali tra i soggetti del sistema della conoscenza e promuovere la diffusione dell’innovazione nella filiera vitivinicola del territorio dell’Alto Tammaro e del Titerno, selezionando, tra i vitigni nativi dell’area, la Camaiola, adatto a una viticoltura intelligente e sostenibile, tutelando e valorizzando la biodiversità locale.
Si tratta del primo studio scientifico dedicato al vitigno storicamente coltivato nell’areale telesino-titernino, che lascerà in eredità al territorio un patrimonio di conoscenze altamente innovative, frutto di relazioni con il mondo della ricerca scientifica.

Obiettivo e attuazione del progetto

Il progetto, che sarà articolato in tre work package (WP), si pone l’obiettivo di valutare le caratteristiche organolettiche e di produttività del vitigno Camaiola, al fine di potenziare la capacità di distinguersi e differenziarsi di un vino a “forte caratterizzazione identitaria”, prodotto attraverso pratiche sostenibili, sia di campagna che di cantina, e fornendo visioni più contestualizzate e consapevoli su come approcciare il mercato globale, posizionandosi con successo sui mercati dei vini di qualità con indicazione geografica al fine di incrementare la competitività delle imprese all’interno delle filiere. 

I risultati e le esperienze acquisite costituiranno patrimonio da condividere con un’ampia platea composta dagli operatori e dai produttori vitivinicoli, nonché dai tecnici (agronomi, enologi,…) che lavorano sia nelle aziende private che nelle cantine cooperative dell’areale dove il vitigno Camaiola è autorizzato a produrre vini a Denominazione di Origine. Il progetto coinvolge il Gruppo Operativo ‘Indigena’, sette realtà vitivinicole dell’area dei Gal Alto Tammaro e Gal Titerno: Castelle (capofila), Anna Bosco Vitivinicola, Antica Masseria A’ Canc’llera, Azienda Agricola Scompiglio,  Terre Di Leone, Vinicola del Sannio, Vinicola del Titerno. 

Impegnato come ente di ricerca l’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’ – Dipartimento di Agraria, Sezione di Scienze della Vigna e del Vino.
Le aziende private del GO – realtà produttive di piccola, media e grande dimensione – sono socie del Sannio Consorzio Tutela Vini, che sarà strumento prezioso per la diffusione e la divulgazione dei risultati acquisiti. 

Responsabile tecnico scientifico del progetto: Nicola Matarazzo

WP1
Caratterizzazione genetico-molecolare delle accessioni di Camaiola

Obiettivi
  • Creazione di un profilo genetico unico della Camaiola;
  • Comparazione del profilo ottenuto con quelli di vitigni ritenuti ipotetici parentali e identificazione del pedigree;
  • Certificazione dell’unicità del Camaiola tramite il confronto con i profili genetici di altri vitigni.

 

Attività

Per raggiungere tali obiettivi si procederà alla catalogazione e all’analisi del DNA del germoplasma esistente mediante marcatori molecolari di ultima generazioni. Saranno campionati il maggior numero di cloni di “Camaiola” e “Barbera” nell’area del Titerno e dell’Alto Tammaro. Al fine di definire un profilo genetico unico della “Camaiola” saranno inclusi 14 campioni VCR di Barbera e 10 campioni di Barbera provenienti dal territorio campano.


Gruppo di lavoro: Riccardo Aversano (ricercatore, UNINA); Clizia Villano (RTDA, UNINA); Raffaele Garramone (tecnico, UNINA); Boris Basile (professore associato, UNINA).

WP2
Valutazione della qualità chimico-fisica e microbiologica delle uve e impiego di colture starter indigene

Obiettivi
  • Individuazione dei profili fisico-chimici e microbiologici del due vitigni (Camaiola e Barbera);
  • Selezione di lieviti e batteri indigeni starter per la produzione del vino Camaiola;
  • Valutazione dell’effetto dell’impiego di colture starter indigene;
  • Fornire dei protocolli di vinificazione ai produttori in cui siano evidenti e facilmente comprensibili le criticità e le soluzioni alle stesse.

 

Attività

Per raggiungere tali obiettivi saranno analizzate le qualità chimico-fisiche delle uve, sia per livello di maturazione tecnologica che di maturazione polifenolica. Si procederà al confronto dei dati analitici fra uve Camaiola e Barbera, che fornirà utili indicazioni sulle differenze fra i due vitigni, per valutare l’iterazione tra gli stessi e l’ambiente e la qualità delle uve da essi prodotte. In particolare, sulle uve Camaiola saranno isolati lieviti e batteri lattici allo scopo di costituire colture starter innovative, specifiche per la produzione del corrispondente vino.


Gruppo di lavoro: Angelita Gambuti (professore associato, UNINA); Giuseppe Blaiotta (professore associato, UNINA).

WP3
Analisi dello scenario competitivo e sviluppo di strategie di valorizzazione

Obiettivi
  • Mappatura del posizionamento dei vini di qualità con indicazione geografica;
  • Identificazione delle potenzialità di mercato del vino nativo ed i relativi target di mercato;
  • Misurazione della creazione di valore legata al miglioramento qualitativo della produzione, attraverso l’indagine di mercato e la misurazione della disponibilità a pagare dei consumatori per il prodotto nuovo;
  • Individuazione degli attributi maggiormente efficaci per la valorizzazione di mercato;
  • Identificazione degli strumenti di comunicazione per raggiungere i target prescelti.

 

Attività

In particolare, si effettuerà una mappatura dell’offerta attuale dei vini presenti in commercio e si individuerà il posizionamento di mercato più adatto (e raggiungibile) per il nuovo prodotto, assieme alle leve operative per raggiungere efficacemente il posizionamento prescelto. Dopo l’acquisizione
di informazioni dettagliate sullo scenario competitivo specifico, si misurerà l’interesse e la disponibilità a pagare dei consumatori per i vini nativi, al fine di identificare: gli attributi intrinseci ed estrinseci maggiormente richiesti dai consumatori di vino; i target preferenziali per il vino specifico ed i segmenti del mercato ancora non serviti adeguatamente dagli altri competitor; i driver su cui impostare le strategie di valorizzazione; gli strumenti comunicativi più adatti per raggiungere i target selezionati.


Gruppo di lavoro: Riccardo Vecchio (professore associato, UNINA); Francesco Caracciolo di Torchiarolo (professore associato, UNINA).